mercoledì 26 marzo 2014

Lusingati parte1

Whew! A lasciare indietro le cose poi si accumulano poi non si ha tempo di affastellarle in ordine poi ci si siede sopra tanta mole, affranti dalla stanchezza del dover ancora cominciare...
Insomma! Mr. Wob and the Canes recensiti dalla maggiore rivista blues italiana: il Blues!!! Tremebondi alla notizia che la recensione era uscita, in quel di Piazzale Roma, io e Cane Loris; notizia riferitaci da mr. Wob mentre sta armeggiando con i bagagli per recerci a Reggio Emilia per partecipare alla trasmissione di "A kind of blues" (un bunch di adorabili personaggi!); intimoriti da una possibile stroncatura (in fondo, chi mai siamo?) che ... non c'è stata. Lusinghiero articolo sul nostro Invitation to the gathering, a cura dell'encomiabile Silvano Brambilla!!!!! Triplo tripudio!!! Ed ecco la recensione:

RECENSIONE DELLA RIVISTA "IL BLUES" PER MR. WOB AND THE CANES: MR.WOB AND THE CANES
Invitation To The Gathering Autoprodotto (I)-2013

Data: 3 dicembre 2012. Luogo: un’osteria perduta tra le nebbie della campagna veneta. Movente: suonare del blues cercando di recuperare in maniera più genuina possibile, la spiritualità dell’Africa più nera radicata nel Mississippi. Risultato: rimarcare la connotazione “voodoo” nel blues. Visti i fatti, nel nostro immaginario ci è venuto da pensare che un qualche “rito” deve essersi compiuto fra i tre musicisti veneziani, Andrea “Mr.Wob” Facchin (voce, chitarra e banjo), Loris Tagliapietra (contrabbasso e voce) e Giovanni Natoli (batteria e rubboard), perché, trovandosi a suonare per la prima volta insieme e provenendo da esperienze diverse, hanno da subito instaurato un legame stilistico che in poco tempo si è consolidato e celebrato con questo CD dal titolo eloquente, “invito al raduno”. Sì perché nei riti voodoo, al di là dello spirito di religiosità, c’è un senso di partecipazione collettiva che genera ipnosi, balli e canti liberatori, il tutto accompagnato da sonorità legate alla tradizione e in questo caso riviste nell’oggi con personalità, rispetto e senso della misura. La title track messa in apertura ci proietta nelle zone del Nord del Mississippi dove le fife & drum band di Otha Turner e Napoleon Stickland tenevano vivo il legame con la madre Africa. Ottimo dunque l’inizio del trio, con l’aggiunta del flauto suonato dal musicista ospite, Enrico Pagnin, dalle percussioni di Alejandro Garcia Hernadez e da un ipnotico accompagnamento vocale di voci femminili e maschili. Altrettanto rilevante è la seguente, “Conditions Blues”, ritmo battente, ossessivo, che sostiene il canto e la chitarra con slide di “Mr. Wob”, il quale si pone in prima persona nella autobiografica “I Feel Like I’m Dying”, accompagnato anche dall’armonicista Marco Cecchetto. Le sonorità “voodoo blues” tornano nella ipnotica “Time”, nell’oscura “Black Wings Blues” e nella danzante “My Father’s Gone”. Pensavamo di finire questo “rito al suono di blues”, a cui abbiamo partecipato volentieri, con un trascinante ritmo swingante insito in “Spiritual”, ma ecco che si materializza una ghost track, un ottimo “pellegrinaggio” nei tre capoluoghi sacri del voodoo, l’Africa, Haiti e il Mississippi.

Silvano Brambilla (Il BluesMagazine,Marzo 2014)
www.ilbluesmagazine.it/


That's all folks, for now! Arrivederci alla seconda puntata

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