Whew! A lasciare indietro le cose poi si accumulano poi non si ha tempo di affastellarle in ordine poi ci si siede sopra tanta mole, affranti dalla stanchezza del dover ancora cominciare...
Insomma! Mr. Wob and the Canes recensiti dalla maggiore rivista blues italiana: il Blues!!! Tremebondi alla notizia che la recensione era uscita, in quel di Piazzale Roma, io e Cane Loris; notizia riferitaci da mr. Wob mentre sta armeggiando con i bagagli per recerci a Reggio Emilia per partecipare alla trasmissione di "A kind of blues" (un bunch di adorabili personaggi!); intimoriti da una possibile stroncatura (in fondo, chi mai siamo?) che ... non c'è stata. Lusinghiero articolo sul nostro Invitation to the gathering, a cura dell'encomiabile Silvano Brambilla!!!!! Triplo tripudio!!! Ed ecco la recensione:
RECENSIONE DELLA RIVISTA "IL BLUES" PER MR. WOB AND THE CANES: MR.WOB AND THE CANES
Invitation To The Gathering Autoprodotto (I)-2013
Data: 3 dicembre 2012. Luogo: un’osteria perduta tra le nebbie della
campagna veneta. Movente: suonare del blues cercando di recuperare in
maniera più genuina possibile, la spiritualità dell’Africa più nera
radicata nel Mississippi. Risultato: rimarcare la connotazione “voodoo”
nel blues. Visti i fatti, nel nostro immaginario ci è venuto da pensare
che un qualche “rito” deve essersi compiuto fra i tre musicisti
veneziani, Andrea “Mr.Wob” Facchin (voce, chitarra e banjo), Loris
Tagliapietra (contrabbasso e voce) e Giovanni Natoli (batteria e
rubboard), perché, trovandosi a suonare per la prima volta insieme e
provenendo da esperienze diverse, hanno da subito instaurato un legame
stilistico che in poco tempo si è consolidato e celebrato con questo CD
dal titolo eloquente, “invito al raduno”. Sì perché nei riti voodoo, al
di là dello spirito di religiosità, c’è un senso di partecipazione
collettiva che genera ipnosi, balli e canti liberatori, il tutto
accompagnato da sonorità legate alla tradizione e in questo caso riviste
nell’oggi con personalità, rispetto e senso della misura. La title
track messa in apertura ci proietta nelle zone del Nord del Mississippi
dove le fife & drum band di Otha Turner e Napoleon Stickland
tenevano vivo il legame con la madre Africa. Ottimo dunque l’inizio del
trio, con l’aggiunta del flauto suonato dal musicista ospite, Enrico
Pagnin, dalle percussioni di Alejandro Garcia Hernadez e da un ipnotico
accompagnamento vocale di voci femminili e maschili. Altrettanto
rilevante è la seguente, “Conditions Blues”, ritmo battente, ossessivo,
che sostiene il canto e la chitarra con slide di “Mr. Wob”, il quale si
pone in prima persona nella autobiografica “I Feel Like I’m Dying”,
accompagnato anche dall’armonicista Marco Cecchetto. Le sonorità “voodoo
blues” tornano nella ipnotica “Time”, nell’oscura “Black Wings Blues” e
nella danzante “My Father’s Gone”. Pensavamo di finire questo “rito al
suono di blues”, a cui abbiamo partecipato volentieri, con un
trascinante ritmo swingante insito in “Spiritual”, ma ecco che si
materializza una ghost track, un ottimo “pellegrinaggio” nei tre
capoluoghi sacri del voodoo, l’Africa, Haiti e il Mississippi.
Silvano Brambilla (Il BluesMagazine,Marzo 2014)
www.ilbluesmagazine.it/
That's all folks, for now! Arrivederci alla seconda puntata
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