lunedì 31 marzo 2014

Lusingati 2. the Bar da Sandro adventures

Rieccoci, con questo piccolo nostro "giornaletto" elettronico, navigante nel più vasto degli oceani, quello di Internet; un oceano con una rete da pesca già compresa in se stesso. Avevamo trionfalmene strombazzato nel precedente post(con evidenti buoni motivi) la recensione positiva al nostro album, "Invitation to the gathering", a cura di Silvano Brambilla, per i tipi de Il Blues. Ma altri fausti eventi si sono avvicendati durante le settimane passate. Lietissimo come non mai il concerto al Ristorante da Sandro, l'ex Pizzeria da Sandro, in campiello dei Meloni, a Venezia. Sede storica deputata alla pizza pre-cinema all'aperto. Le storiche panche del plateatico esterno son sparite (quelle che facevano pressione al diaframma, per intenderci) e sono apparsi degli agili tavolini, che fanno più "spritz time". Anche la pizza (che è stata una buona pizza since 1962) è scomparsa; una perdita, certo. Compensata però da ottimi risotti agli asparagi. E anche il cliente n.1 sembra non aggirarsi più (per ovvi motivi si cambio sede). Il Loden n.1 di Venezia era solito cenare in compagnia di qualche bella signorina infra le anguste panche, che per lui non eran così anguste. Comunque in Lalo, il padrone di casa, abbiamo trovato uno dei grandi "personaggi" che entreranno diretti nel romanzo di Mr. Wob: simpatico, cordiale, accogliente, generoso. Un "uno di noi", assolutamente confondibile tra gli avventori, non fosse per il visibilissimo Panama. Il concerto, totally unplugged (compresa l'assenza del microfono per la voce), è andato in crescendo, grazie alla presenza di due avventori americani, habituè di Sandro (lei una Katherine Hepburn periodo Pazza Di Chaillot) che hanno incalzato i musicisti e coinvolto gli avventori che pian piano entravano. Tra i quali un inossidabile Luca Bortoluzzi col quale abbiamo avuto il piacere di fare dei brani con lui alla batteria!
Ma il top del top è stato il dopoconcerto; un secondo set in pratica, assieme a delle sorprese. La prima: una tavolata di signori francesi che praticamente conoscevano il repertorio afterhours di Mr. Wob (quello di "riserva", con tante ballate folk) però tutto in francese. E, seconda sorpresa, "the star of the show!", ovverosia uno dei presenti che se ne era stato zitto per due ore e poi, colto da un raptus musicale ha letteralmente rubato il microfono fantasma di mr. Wob, sfoderando una voce da grandi palchi. Rimarcabili i suoi contrappunti su "Whiskey in the jar"!!! Incredibile la carica violenta di energia repressa e desiderio di cantare che aveva quell'uomo in corpo e che si agitava tra discrete dosi di Barolo biologico.
Torneremo da lui il 6 maggio: speriamo vivamente di ritrovare la magnifica insegna che ci ha accolto la volta scorsa. Ovverosia questa:

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